venerdì 10 marzo 2023

STOP PESTICIDI

Per la prima volta, in Francia, il tribunale dà 

ragione ai sindaci antipesticidi



Per la prima volta, un tribunale francese convalida lo stop ai pesticidi emesso da due Comuni.È la 
decisione a cui è giunto l’8 novembre il tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise che ha convalidato 
le ordinanze di Gennevilliers e Sceaux, nell’Hauts-de-Seine.Nell’audizione i due sindaci avevano difeso
 i loro provvedimenti spiegando che erano stati resi necessari per proteggere la salute della
 popolazione. E i giudici hanno dato ragione a questa linea sconfessando la prefettura che era ricorsa.
Questa decisione del tribunale amministrativo è la prima del genere in Francia. Spiega il giornale 
Franceinfo che fino ad ora tutti i Comuni che avevano adottato misure simili avevano visto annullati i 
loro decreti. Il caso più emblematico è quello di Langouët. Adottando un decreto sugli antiparassitari lo
 scorso maggio, il sindaco di questa città bretone aveva avviato un ampio dibattito e creato emulatori. 
Alla fine di ottobre, il tribunale ha stabilito che il divieto di prodotti fitosanitari non era responsabilità di 
un sindaco.“Questo è il primo caso di vittoria e sono estremamente contento”, ha risposto a
 Franceinfo l’avvocato Corinne Lepage che rappresentava i due Comuni. “Il tribunale conferisce al 
sindaco la giurisdizione per agire” e vietare i pesticidi nel suo comune, “e considera nel merito, che 
se la pericolosità dei prodotti è sufficientemente accertata, il primo cittadino può dettare le regole.
“Il sindaco aveva il diritto di ritenere che gli abitanti fossero esposti a un grave pericolo che giustificasse
 l’emanazione delle misure”.
vedi l'intero articolo 

 

FANCY 1: VENERE SCOMPONIBILE

FANCY 1: VENERE SCOMPONIBILE: LA DONNA DELLA SPECOLA   Una fattura per lire 266 soldi 13 e denari 4 emessa dagli artisti Clemente Susini e G.Ferroni nel 1782 e salda...

venerdì 26 febbraio 2021

ALLUMINIO E AMBIENTE

 Ci sono progetti di spargimento di nanoparticelle di alluminio nell'alta atmosfera al fine ( si dice ) di riuscire a modificare certe manifestazioni del clima, per impedire i catastrofici eventi che sempre più spesso colpiscono molte zone ( ma nulla mi toglie dalla testa che certe tecnologie risveglino invece gli appetiti tutt'altro che pacifici delle più potenti organizzazioni militari ).  vedi tg2      Ricorderò solo per i pochi che ancora non lo sanno, che l'alluminio, analogamente ad altri metalli, è una sostanza altamente tossica per il sistema nervoso centrale, poiché può accumularsi all'interno di esso passando attraverso la Barriera Emato-Encefalica, una sorta di “scudo” che protegge il tessuto cerebrale dalle sostanze presenti nel flusso sanguigno.

Ma oltre alla neurotossicità, può interferire con l'assorbimento di elementi essenziali, in particolar modo il Calcio e il Ferro; può interferire con il metabolismo osseo e determinare danni ai tessuti in rapida proliferazione. Gli effetti neurotossici dell'alluminio sono stati riscontrati in pazienti dializzati e alcuni studi hanno evidenziato un possibile legame col morbo di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative.




L’alluminio è uno degli elementi più diffusi in natura ed è un metallo  contenuto anche in prodotti di consumo come alcuni deodoranti, dentifrici, prodotti di make up e farmaci. Interferendo con diversi processi biologici, l'alluminio può indurre effetti tossici in diversi organi e sistemi, soprattutto in caso di accumulo nell'organismo. Inoltre, dato che l'eliminazione di questo metallo avviene essenzialmente tramite i reni, la sua tossicità è nettamente superiore nei soggetti con funzionalità renale immatura o diminuita, come i bambini al di sotto dei tre anni, gli anziani, le persone con problemi renali e le donne in gravidanza.
L’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito dei limiti massimi di esposizione all'alluminio: una persona che pesa 60 chilogrammi, ad esempio, non dovrebbe ingerire più di 60 milligrammi di alluminio alla settimana. 

Ma dato che le fonti di alluminio sono diverse, ed essendo un materiale che viene largamente utilizzato per la realizzazione di contenitori, vaschette, pentole, caffettiere e recipienti che vengono a contatto con il cibo, è importante limitare il più possibile l’esposizione a questo composto e, soprattutto, utilizzarlo correttamente in cucina.

                «La tecnica di geoingegneria solare, mediante l’iniezione nella bassa stratosfera di ossidi di alluminio sottoforma di aerosol, rappresenta una grave minaccia alla salute mentale dei bambini»: è la denuncia di Isde-Associazione Medici per l'Ambiente attraverso le parole del dottor Giovanni Ghirga che ha partecipato con un intervento sul tema all'"Excellence in Pediatrics Conference".  ( 14/12/2020 - TerraNuova.it )

I miei consigli

Il rilascio di particelle di alluminio dai materiali a contatto con gli alimenti dipende da diversi fattori, come la modalità d’uso, la composizione dell’alimento, la temperatura e il tempo di conservazione.  Un utilizzo scorretto dell'alluminio in cucina può arrecare, nel tempo, danni alla salute, ma per evitare la contaminazione bastano pochi e semplici accorgimenti:

  1. In cucina sostituisci pentole e tegami in alluminio con quelli in acciaio ( anche la famosa moka );
  2. evita di utilizzare i contenitori in alluminio e la carta stagnola con alimenti fortemente acidi o fortemente salati, come succo di limone, aceto, alici marinate, capperi sotto sale, ecc..
  3. non riutilizzare i contenitori monouso;
  4. non graffiare pentole, padelle e altri contenitori durante il loro utilizzo e non pulirli con prodotti abrasivi.
  5. I cibi cotti nell'alluminio ( se proprio non se ne può fare a meno ) andranno comunque tolti subito dopo la cottura e conservati in altri materiali idonei. -

martedì 9 febbraio 2021

FITOFARMACI & C.

Troppi residui di fitofarmaci nei 
pomodori freschi

Non ci sono più i "pallini" di una volta...                
Preoccupa il multiresiduo: fino a 16 sostanze in un singolo pomodoro. Le varietà finite sotto la lente
 di ingrandimento sono i pomodorini a grappolo, ciliegino, Pachino e marzanino e di origine italiana
 ad eccezione di tre campioni che provengono dalla Spagna.  Rosso pesticidi: è la nuova inchiesta 
del mensile Il Salvagente che punta i riflettori sui pomodori. Quelli da mangiare freschi, d’estate.
 Un ortaggio che deve essere il più possibile pulito e libero da residui di trattamenti e pesticidi.
 La rivista ha così portato in laboratorio 12 tipologie di marchi differenti per verificare la presenza 
di metalli pesanti e pesticidi. Cosa è emerso? Campioni tutti regolari e solo due bocciati dalla rivista
 per la presenza di multiresidui. Sono proprio questi a sollevare le domande principali della testata: 
davvero un ortaggio ha bisogno di tanta chimica?Le varietà di pomodori finite sotto la lente di 
ingrandimento sono i pomodorini a grappolo, ciliegino, Pachino e marzanino, tutti reperiti a Roma, e
 di origine italiana ad eccezione di 3 campioni che provengono dalla Spagna, acquistati presso Lidl,
 Eurospin ed Esselunga. Sono state fatte analisi per verificare la presenza di metalli pesanti e pesticidi.
 Quello che emerge è la conformità alla legislazione in materia. Ma non basta a rasserenare del tutto,
 perché a preoccupare sono soprattutto i multiresidui, che alimentano una sfilza di domande da parte
 del mensile: “Tutti quelli da noi testati rispettano i limiti di legge e per questo sono conformi. Ma la
 presenza ricorrente di più pesticidi può davvero rassicurarci? Portare in tavola un pomodoro nel quale
 ben 16 residui hanno lasciato traccia di trattamenti fitosanitari, può lasciarci tranquilli? E senza 
escludere un possibile effetto cocktail, l’azione combinata sulla salute umana di basse dosi di principi
 attivi copresenti nell’alimento, viene da chiedersi se un ortaggio abbia bisogno di così tanta chimica”.
Le analisi escludono la contaminazione da metalli pesanti, cadmio, piombo e rame. Per quanto 
riguarda i pesticidi, nessun prodotto ha superato i limiti di legge per quanto riguarda le singole sostanze
 riscontrate. Sui multiresidui il test segnala 16 sostanze su un campione di pomodorini, di cui
 12 fungicidi e 4 insetticidi. Su un altro campione ci sono 5 residui, su altri due prodotti 4 tracce di 
fitofarmaci. I pomodorini sono a norma di legge ma il tema sollevato è quello dell’azione combinata di 
basse concentrazioni di molecole diverse, noto come effetto cocktail, da tempo segnalata nelle 
inchieste sul cibo fatte dal Salvagente.Alla luce dei risultati dei test effettuati la domanda posta dalla
 rivista è se sia possibile coniugare la qualità del pomodoro senza ricorrere a fitofarmaci e pesticidi. 
Un fronte nutrito di ambientalisti e agricoltori biologici, racconta l’approfondimento della testata, ha 
chiesto al Governo una maggiore tutela dell’ecosistema e dei cittadini, chiedendo al contempo leggi e 
sanzioni certe contro chi inquina. L’occasione è offerta dal Pan pesticidi, il Piano d’azione nazionale
 per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che ogni cinque anni viene sottoposto a consultazione e
 poi licenziato dagli esecutivi per governare l’uso dei pesticidi in ambito politiche agricole e ambientali.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

         La ricerca medica non può contrastare la verità insindacabile ufficializzata da BIOFARMA essendo  la stessa biofarma a finanziare la ricerca ( così in tutto l'occidente) mentre gli stati, i governi e lo stesso Consiglio d'Europa sono spesso succubi alle volontà e interessi delle multinazionali più potenti ( Pfizer è tra queste ).

vedi l'intero articolo La medicina ha fatto così tanti progressi...

            Qualche giorno fa è stata ritirata la proposta di legge europea per dimezzare l’uso di pesticidi: la salute dei 9 milioni di lavoratori impiegati nei campi di tutta Europa è ancora a rischio.

               Molti studi scientifici segnalano che l’esposizione cronica a prodotti fitosanitari usati sulle coltivazioni causa potenziali effetti nocivi, tra cui l’insorgenza di forme tumorali, neurotossicità, disturbi del microbioma e altre patologie. Le testimonianze raccolte dall’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai-Cgil insieme a Legambiente nel report Agricoltura Sì…cura mostrano come i braccianti spesso sfruttati nell’industria agroalimentare siano le prime vittime dell’utilizzo di queste sostanze pericolose.


 
Se il 44% di tutti i lavoratori agricoli nel mondo soffre di almeno un avvelenamento all’anno e più di 4 agricoltori su 10 hanno problemi acuti di salute legati all’utilizzo dei pesticidi, in Europa i casi di avvelenamento da pesticidi sono 1,6 milioni. Nei confini italiani, dove i braccianti sono almeno 230.000, i numeri sono difficili da reperire ma le irregolarità diffuse contribuiscono a favorire un uso sconsiderato di pesticidi. 
                  A livello nazionale, è di assoluta urgenza l’adozione del Pan (Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), la cui realizzazione è disciplinata dallo stesso Sur, e che non è più stato aggiornato dal 2014. Sarà mica come il Piano Antipandemia Nazionale che c'era si ( per mangiare i lucrosi fondi erogati ) ma in realtà non c'era ?              ( aggiornamento del 23/02/2024 )

                         §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

         

RADIAZIONI E AMBIENTE

Il processo di decadimento radioattivo

____________________________________

ELEMENTO                            -  TEMPO DI DIMEZZAMENTO

calcio  ......................................          164 giorni                                

carbonio...................................          5730 anni                                 

cesio.........................................           30 anni                                    

fosforo.....................................           14,3 giorni                               

idrogeno..................................            12,26 anni                              

iodio ........................................            8,07 giorni                             

potassio...................................            1,3 x 109 anni                        

radio.......................................             1509 anni                               

sodio ......................................              15 ore                                    

stronzio ..................................             28 anni                                  

tecnezio .................................              6,02 ore                                 

torio ......................................               8 x 104 anni                         

uranio ...................................              4,51 x 109 anni                     

 ........... Esposizione a radiazioni ionizzanti può provenire sia da fonti naturali che artificiali. Noi siamo continuamente esposti a radioisotopi naturali contenuti negli alimenti; nell'acqua, nel suolo, nelle rocce e nelle piante e di conseguenza, nei materiali da costruzione, sia per quanto riguarda le abitazioni od altro. Una delle più grandi fonti di radiazione naturale è il gas RADON proveniente dal sottosuolo, e un'altra fonte naturale sono i RAGGI COSMICI.

         I livelli di questa radiazione, spesso indicata come radiazione di fondo, variano con l'altitudine, la geologia ed il tipo predominante di materiali utilizzati per la costruzione di case od altri edifici. Quindi la quantità di esposizione alle radiazioni naturali è legata al posto in cui si vive.

         Per quanto riguarda le fonti non naturali di esposizione alle radiazioni, non viene considerata ma occultata per motivi politici la principale: Il continuo e rapido incremento in atmosfera per l'impiego bellico di uranio impoverito ed esperimenti nucleari.


         Una fonte meno significativa, anche se non trascurabile, deriva da procedure mediche tra cui la diagnostica per immagini, la medicina nucleare e la radioterapia. In media, la dose derivante dalle procedure mediche è simile a quella ricevuta dalla radiazione di fondo ( raggi cosmici, radon ed altre fonti naturali ).Tuttavia il contributo medico all'esposizione è in rapido aumento come risultato di una più ampia applicazione di strumenti di diagnostica sempre più potenti. 

IL PERIODO DI LATENZA

     E' il periodo tra l'esposizione e la comparsa di un tumore indotto: per le leucemie è generalmente più breve di quello per la comparsa di tumori solidi. A seconda della dose le leucemie possono iniziare a comparire già due anni dopo l'esposizione con un picco di incidenza che si verifica tra i quattro e gli otto anni mentre dopo questo picco comincia a declinare a valori basali senza rimanere elevato per tutta la vita.

        Gli studi indicano un periodo di latenza minimo da cinque a dieci anni per i tumori solidi ma per esposizione a basse dosi questi non appaiono fino a dieci anni o più e non è insolito che il periodo di latenza sia superiore a venti anni. Questo periodo è sicuramente influenzato da una varietà di fattori dell'ospite.

        Allo stato attuale si ritiene prudente ritenere che un aumentato rischio per i tumori solidi rimanga elevato per tutta la vita dell'individuo. Per approfondire bisognerebbe analizzare una grande popolazione per tutta la vita. Per esempio, quando la popolazione dei sopravvissuti alla bomba atomica avrà vissuto tutto il periodo di vita e lo studio verrà completato, allora sarà possibile rispondere all'importante questione con più precisione.

RELAZIONE TRA CANCRO E DOSI DI RADIAZIONE ASSUNTE

              Stime attendibili del rischio a basse dosi sono essenziali per la regolamentazione di esposizioni ambientali e occupazionali. Tali informazioni inoltre sono importanti nelle decisioni relative ad applicazioni mediche delle radiazioni quando bisogna valutare il rapporto rischi/benefici.Due esempi sono degni di nota in questo senso. Il primo è il dibattito sull'uso della mammografia come screening generale per il cancro al seno e l'età in cui dovrebbe essere iniziato:La questione è se i benefici di questo approccio per rilevare tumori al seno precoci siano superiori ai rischi di indurre nuovi casi di tumore dovuti alla dose cumulata di radiazioni ricevute.

    Il secondo esempio, più recente, riguarda i rischi connessi alla TAC pediatrica. Per questa procedura le dosi somministrate ai singoli bambini sono da dieci a quindici volte superiori a quelle di una procedura mammografica: in tal caso esiste un'evidenza diretta di un aumentato rischiodi cancro. Gli studi confermano un numero significativo di nuovi casi di tumore attribuibili a questa procedura terapeutica.

 RADIAZIONI UV 

Il cancro della pelle è una delle forme più comuni di cancro e la sua incidenza è in forte aumento.Circa 80% di tutti i tumori della pelle di tipo non-melanoma sono carcinomi a cellule basali mentre l'altro 20% carcinomi a cellule squamose. La mortalità per questi tipi di cancro è bassa, ma


questo non è il caso del melanoma cutaneo maligno, la cui incidenza è fortemente aumentata negli ultimi decenni.  Una delle principali cause di tutte le forme di cancro della pelle è la luce UV del sole. Esso è più frequente infatti nelle popolazioni che vivono in regioni con elevato irraggiamento solare ed in individui più esposti a causa della loro occupazione ( agricoltori ) inoltre è più frequente in siti anatomici che sono più esposti alla luce del sole come la testa, il collo e le braccia.     A livello mondiale l'incidenza del cancro della pelle è strettamente dipendente dalla latitudine, in rapporto diretto con il livello di luce e UV, a cui si aggiunge ora anche l'andamento della fascia di ozono in alta atmosfera che ha sempre costituito importantissimo scudo protettivo, ora messo come sappiamo, in posizione di progressivo squilibrio dal costante aumento di inquinamento .

   Da notare che l'incidenza del cancro della pelle di tipo non-melanoma sta aumentando nei paesi sviluppati anche per la crescente pratica dell'abbronzatura artificiale, mediante uso di lampade abbronzanti. Il rischio è più alto se tale pratica avviene prima dei 25 anni. 

            vedi l'intero articolo Ci estingueremo in questo modo?

 

QUALCHE NOZIONE UTILE ( per poter parlare di 5 G )

 

  CAMPI ELETTROMAGNETICI  






          

 

 

 

Sono stati ipotizzati vari meccanismi d'azione degli EMF tra cui un 'interferenza con la sintesi e l'attività della MLT ( melatonina ). Per dare qualche cenno sommario circa i campi elettromagnetici è necessario considerare che le cariche elettriche statiche generano un campo elettrico che, quando messo in movimento, produce un campo magnetico.  Se un elettrodomestico collegato dalla spina alla presa di corrente è spento, produce solo un campo elettrico, se è in funzione invece induce un campo magnetico per la progressione della corrente nei cavi ed il suo movimento nei motori elettrici utilizzati. Pertanto campi elettrici e magnetici generalmente coesistono mentre la definizione di campo elettromagnetico si riferisce ai campi elettromagnetici alternati.

     Campi elettromagnetici a frequenze molto basse sono quelli indotti da linee elettriche ed elettrodomestici mentre quelli a frequenze più alte sono quelli generati da radiofrequenze, telefoni cellulari, ripetitori televisivi e delle comunicazioni, forni a microonde. Campi magnetici poi ad altissima frequenza sono quelli indotti da raggi X, ultravioletti e gamma. Gli effetti biologici sono relativi alla frequenza perché esiste un rapporto di proporzionalità diretta tra frequenza ed energia elettromagnetica che cresce al crescere della frequenza. Il campo magnetico è difficilmente schermabile, attraversa ogni materiale e induce correnti elettriche secondarie corporee circolari.

I PARERI SUL RAPPORTO CANCRO/CAMPI ELETTROMAGNETICI NON SONO CONCORDI.  L'Agenzia Internazioneale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici come cancerogeni del gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cancerogeni per i quali vi è una limitata prova di cancerogenicità negli esseri umani e un'insufficiente prova DI CORRELAZIONE NEI MODELLI ANIMALI. La maggior parte degli studi non ha stabilito nessuna chiara corrispondenza tra i due fenomeni né in ambiente domestico né lavorativo. 

   L'unico dato certo sarebbe un'inibizione sul rilascio di melatonina con riflessi sull'equilibrio neuroendocrino. Un abbassamento del tasso ematico di MLT, ormai considerata una molecola oncostatica biologica fisiologica, potrebbe però favorire l'insorgenza di neoplasie e portare a revisionare gli attuali limiti di tollerabilità degli EMF (Electro Magnetic Fields ). L'ipotesi riguarda particolarmente le neoplasie ormono-dipendenti per la capacità della MLT di diminuire la quantità in circolo di prolattina, potente fattore di crescita cellulare e di proliferazione neoplastica, degli estrogeni e del testosterone. Gli estrogeni e la prolattina nei tumori mammari e dell'utero rappresentano potenziali fattori oncogeni come lo è il testosterone nelle neoplasie prostatiche e testicolari.      Gli studi di laboratorio e gli esperimenti condotti prevalentemente sui ratti sono insufficienti e inadeguati per una diretta quantificazione del rischio cancerogeno.Ricerche sono in corso in USA e in Europa.

    L'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza artificiale è aumentata notevolmente negli ultimi decenni. Pertanto c'è un crescente interesse scientifico e sociale per eventuali danni sulla salute anche per esposizione significativamente al di sotto degli standard ufficiali.

    Gli attuali standard stabiliti di esposizione sono basati sull'effetto termico ma è ben noto che l'EMF debole potrebbe causare tutta una serie di effetti non termici ma potenzialmente pericolosi sulle singole cellule, tessuti ed organi poiché i sintomi osservati sono ben difficilmente imputabili ad altre concause organiche.

    I campi elettromagnetici possono essere pericolosi non solo a causa del rischio di cancro ma anche di altri problemi di salute compresi l'ipersensibilità, fenomeno caratterizzato dalla complessità e molteplicità dei sintomi dopo esposizione a EMF. Questi sono contrassegnati da processi infiammatori acuti e cronici interessanti la pelle e il sistema nervoso centrale e periferico, quello cardiovascolare, respiratorio e locomotore. 

    In conclusione numerosi studi clinici epidemiologici portano a stabilire un rapporto causale  tra esposizione a campi elettromagnetici e cancro e/o malattie degenerative, metaboliche, disfunzioni neuroendocrine.   Negli studi di segno opposto sarebbe utile accertare con indagini approfondite le fonti dei finanziamenti e verificare e controllare le dichiarazioni di assenza di interessi ideologici o finanziari. Basterebbe considerare il dato documentato che gli EMF, come già spiegato, riducono sempre la concentrazione nel sangue della Melatonina per ammettere, anche se con varianti dovute a tempi di esposizione, frequenza e modalità, il potenziale rischio cancerogeno degli EMF. 

        vedi l'intero articolo Radioattività e cancro















lunedì 8 febbraio 2021

ECOLOGIA INTERNA

IL MICROBIOTA INTESTINALE

Lactobacillus : ne esistono varie specie



Nell'intestino risiedono circa 400 - 500 specie di microrganismi: batteri, funghi, virus e protozoi. E qui è il 70% dell’intero sistema immunitario. I microbi intestinali sono essenziali alla maturazione e allo sviluppo del sistema immunitario.                     Se pensiamo che da studi pubblicati dal Meyer di Firenze si è visto che il microbiota dei bambini cresciuti nelle zone più povere del globo ( Burkina Faso ) è molto più vario dei nostri e che loro vanno assai meno soggetti a patologie del sistema immunitario, comprendiamo che un'alimentazione ricca di fibre ed           essenzialmente vegetariana  è molto più salutare di quella occidentale carica di zuccheri, grassi e una sterminata quantità di sostanze di sintesi ( mai esistite in natura ) fra cui anche fitofarmaci, antiparassitari, erbicidi e non ultimi, antibiotici, assunti in maniera indiretta ma costante.

            Gli scienziati fiorentini che hanno studiato il microbiota intestinale dimostrano che esiste una stretta correlazione tra quello che mangiamo, i microbi residenti nell'intestino e il nostro stato di salute generale. La dieta ricca di frutta e verdura e povera di carne come quella vista nel Burkina Faso è assai simile a quella dell'uomo dell'era preindustriale con cui ci siamo nutriti ( per millenni ) di molti vegetali e poca carne.

Una biodiversità assai maggiore si rileva infatti nell'intestino delle rare popolazioni "incontaminate" ancora presenti sul pianeta in cui si trova il 50% in più di specie microbiche rispetto a quelle trovate nel microbiota di nordamericani ed europei.  Evidente quindi che la dieta ricca di fibre è basilare per la "popolazione" del nostro microbiota intestinale, e già quella cosiddetta Mediterranea risulta migliore di tutte quelle che troviamo in giro.  Occorrerà tuttavia provvedere anche a "ripopolare"  il microbiota con tutta una serie di microbi e batteri che risultano ormai estinti nella popolazione moderna, conservando e allo stesso tempo proteggendo tutto l'insieme della "flora batterica" utile e necessaria non solo all'effettuazione dei processi digestivi ma anche influente sullo stato di benessere generale, non escluso pure quello psicofisico.

UNA CURIOSITA' -   Parlare di flora batterica intestinale per indicare tutto il complesso di microrganismi che risiedono e collaborano alla funzionalità complessiva, è sbagliato ( sebbene ancora oggi la scienza continui ad utilizzare questo termine anche in molti studi pubblicati ultimamente.           Poiché i batteri appartengono al regno animale il termine da usarsi è quello di FAUNA batterica intestinale.     I virus comunque, che minimamente ne fanno parte, sono classificati invece sotto il regno vegetale, in cui pertanto si parla di giustamente di flora. La questione sembra comunque avviarsi  al superamento avendosi ormai ufficialmente adottato ( per ora solo da Biofarma ) il termine di MICROBIOMA INTESTINALE a comprensione di tutte le popolazioni esistenti.

BATTERI E CARCINOGENESI                                             

   Se diverse infezioni virali sono state messe in relazione causale con l'insorgenza di tumori, anche diversi specifici batteri possono favorirli o rappresentare una concausa o una condizione che ne favorisce l'insorgenza. Al solito, il sistema immunitario è una linea importantissima di difesa sia antinfettiva che antitumorale, sistema che può essere compromesso da infezioni con inversione del meccanismo omeostatico antiblastico per gli effetti mutageni delle citochine rilasciate dalle cellule infiammatorie.

 vai a   CI ESTINGUEREMO IN QUESTO MODO?