venerdì 26 febbraio 2021

ALLUMINIO E AMBIENTE

 Ci sono progetti di spargimento di nanoparticelle di alluminio nell'alta atmosfera al fine ( si dice ) di riuscire a modificare certe manifestazioni del clima, per impedire i catastrofici eventi che sempre più spesso colpiscono molte zone ( ma nulla mi toglie dalla testa che certe tecnologie risveglino invece gli appetiti tutt'altro che pacifici delle più potenti organizzazioni militari ).  vedi tg2      Ricorderò solo per i pochi che ancora non lo sanno, che l'alluminio, analogamente ad altri metalli, è una sostanza altamente tossica per il sistema nervoso centrale, poiché può accumularsi all'interno di esso passando attraverso la Barriera Emato-Encefalica, una sorta di “scudo” che protegge il tessuto cerebrale dalle sostanze presenti nel flusso sanguigno.

Ma oltre alla neurotossicità, può interferire con l'assorbimento di elementi essenziali, in particolar modo il Calcio e il Ferro; può interferire con il metabolismo osseo e determinare danni ai tessuti in rapida proliferazione. Gli effetti neurotossici dell'alluminio sono stati riscontrati in pazienti dializzati e alcuni studi hanno evidenziato un possibile legame col morbo di Alzheimer e altre patologie neurodegenerative.




L’alluminio è uno degli elementi più diffusi in natura ed è un metallo  contenuto anche in prodotti di consumo come alcuni deodoranti, dentifrici, prodotti di make up e farmaci. Interferendo con diversi processi biologici, l'alluminio può indurre effetti tossici in diversi organi e sistemi, soprattutto in caso di accumulo nell'organismo. Inoltre, dato che l'eliminazione di questo metallo avviene essenzialmente tramite i reni, la sua tossicità è nettamente superiore nei soggetti con funzionalità renale immatura o diminuita, come i bambini al di sotto dei tre anni, gli anziani, le persone con problemi renali e le donne in gravidanza.
L’Efsa (autorità europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito dei limiti massimi di esposizione all'alluminio: una persona che pesa 60 chilogrammi, ad esempio, non dovrebbe ingerire più di 60 milligrammi di alluminio alla settimana. 

Ma dato che le fonti di alluminio sono diverse, ed essendo un materiale che viene largamente utilizzato per la realizzazione di contenitori, vaschette, pentole, caffettiere e recipienti che vengono a contatto con il cibo, è importante limitare il più possibile l’esposizione a questo composto e, soprattutto, utilizzarlo correttamente in cucina.

                «La tecnica di geoingegneria solare, mediante l’iniezione nella bassa stratosfera di ossidi di alluminio sottoforma di aerosol, rappresenta una grave minaccia alla salute mentale dei bambini»: è la denuncia di Isde-Associazione Medici per l'Ambiente attraverso le parole del dottor Giovanni Ghirga che ha partecipato con un intervento sul tema all'"Excellence in Pediatrics Conference".  ( 14/12/2020 - TerraNuova.it )

I miei consigli

Il rilascio di particelle di alluminio dai materiali a contatto con gli alimenti dipende da diversi fattori, come la modalità d’uso, la composizione dell’alimento, la temperatura e il tempo di conservazione.  Un utilizzo scorretto dell'alluminio in cucina può arrecare, nel tempo, danni alla salute, ma per evitare la contaminazione bastano pochi e semplici accorgimenti:

  1. In cucina sostituisci pentole e tegami in alluminio con quelli in acciaio ( anche la famosa moka );
  2. evita di utilizzare i contenitori in alluminio e la carta stagnola con alimenti fortemente acidi o fortemente salati, come succo di limone, aceto, alici marinate, capperi sotto sale, ecc..
  3. non riutilizzare i contenitori monouso;
  4. non graffiare pentole, padelle e altri contenitori durante il loro utilizzo e non pulirli con prodotti abrasivi.
  5. I cibi cotti nell'alluminio ( se proprio non se ne può fare a meno ) andranno comunque tolti subito dopo la cottura e conservati in altri materiali idonei. -

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